Sono un direttore creativo
ma anche questa è un’etichetta formale.





credo di
essere
facendole rendere al
loro massimo,
come figura esterna posso vedere cose a cui non avevi pensato, farti cambiare l’albero da abbracciare o l’idea che ti perseguita da mesi perché forse ci sono altre strade impervie o in discesa senza pedale, altri modi, miglioro i progetti, faccio inalberare le persone per migliorare i progetti, perché se non posso essere totale mi rifiuto di essere parziale, preferisco circondarmi di cose belle e ignorare il resto, credo nella totalità e nell’essere totalizzante, ossessivo, capace di estremi ma anche di fini smussature, coltivo me stesso nutrendomi di linguaggi e curiosità inarrestabile.
Da piccolo sognavo di essere Howard Hughes, poi le figure mitologiche si sono susseguite e accavallate, ora non mi perdonano e mi fissano tutte insieme, a cui sorrido. Sogno un mondo scritto e disegnato di notte, assaltato dalla bellezza, e
bellezza può essere
governata questo
è il mio lavoro.
Condenso parole vendico allineamenti cambio e cambio e cambio perché la rappresentazione è importante quanto la tua foto ritratto che conservi da quando eri piccolo, sveglio le parti del progetto che poltrivano potenziali,
a uscire, sono la
parte del 3 quando
ci arrivi dall’1+1.
per te
che
sei bloccato dal progetto del tuo sito e hai bisogno di un terzo occhio allenatissimo, per te che vuoi allestire la mostra delle opere della tua vita e sei stanco di avere attorno solo attaccachiodi, sono per te che vuoi usare le tue parole solo smussate nella tua mente come proiettili, sul web, sulla carta, sul fondale del film del futuro che vuoi vedere, sono per te che ti sei stancato di vincere tutto e non hai più niente da perdere, sono per te che vuoi combattere i grandi contrattempi del decidere, sono per te che vuoi trasformare il caos organizzativo in una fortezza da metronomi.
Di più. Di più.
Di più di quello che avresti ottenuto scaldando la tua poltrona a forma di wireframe rev. n. 347. Ottieni una parte del perché e una parte del come, perché a te come a me, interessa solo la totalità del tuo cosa, il risultato.
Alcuni progetti curati, un fondale da avanspettacolo, consapevole che di cadute è intessuto il mondo.